L’anno 2023 sarà l’anno dell’intelligenza artificiale? Molto spesso si parla di AI come utilizzatori finali senza sapere effettivamente cosa ci sia dietro l’intelligenza artificiale. Proviamo a fare chiarezza e a scoprire questo mondo ricco di opportunità ma anche di insidie.
Cos’è l’intelligenza artificiale?
Si può definire intelligenza artificiale (AI, Artificial Intelligence) un insieme di tecnologie e metodi di calcolo che permettono ai sistemi di svolgere compiti che, in genere, richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento dei pattern, il ragionamento automatico e la risoluzione dei problemi. L’obiettivo principale dell’AI è quello di creare sistemi in grado di agire e prendere decisioni come farebbero gli esseri umani. Di persè i sistemi di Intelligenza Artificiale sono complessi e hanno bisogno di input solidi per poter elaborare in autonomia soluzioni esatte e articolate. Grazie ai calcolatori moderni è possibile processare molti di dati sempre maggiori e quindi l’evoluzione tecnologica ci permetterà di avere sistemi più precisi e più evoluti.
Le basi si cui si basa un sistema di intelligenza artificiale includono algoritmi di machine learning, reti neurali, basi di dati, tecnologie di elaborazione del linguaggio naturale e tecniche di ottimizzazione. Un sistema di AI può utilizzare una o più di queste tecnologie a seconda del compito che deve svolgere.
- Gli algoritmi di machine learning sono una parte importante dell’AI. Si tratta di modelli matematici in grado di apprendere informazioni partendo da una solida base di dati. Essi possono elaborare o fare previsioni senza essere esplicitamente programmati.
- Le reti neurali sono un altro elemento fondamentale . Sono modelli di calcolo ispirati alla struttura del cervello umano, che possono imparare a riconoscere pattern e fare previsioni sulla base dei dati che ricevono come input.
- Le basi di dati sono utilizzate per immagazzinare e gestire i dati che vengono utilizzati da un sistema di AI.
- Le tecnologie di elaborazione del linguaggio naturale sono utilizzate per far sì che un sistema di AI possa comprendere e rispondere alle richieste formulate in un linguaggio naturale, come l’italiano o l’inglese.
- Le tecniche di ottimizzazione sono utilizzate per fare in modo che un sistema di AI possa scegliere la soluzione migliore in base ai dati e agli obiettivi a cui è stato assegnato. Insomma uno scenario stupendo e molto complesso.
Quindi possiamo ben capre come i sistemi di Ai risultino molto utili nel marketing perché possono analizzare grandi quantità di dati e riconoscere pattern che potrebbero essere difficili da individuare per gli esseri umani. Ciò significa che possono aiutare a prendere decisioni migliori su come targettizzare gli annunci, dove pubblicarli e quali prodotti o servizi offrire ai clienti.
Inoltre tali tecnologie ci possono aiutare a personalizzare le esperienze dei clienti, ad esempio fornendo consigli personalizzati sui prodotti o offrendo assistenza personalizzata durante il processo di acquisto.
Anche nella SEO possono essere sfruttati per migliorare testi o per individuare patter specifici.
Conosciamo insieme ChatGPT, scopriamo che cos’è, quali sono i suoi vantaggi e quali sono invece i suoi limiti…
L’intelligenza artificiale è ormai parte della nostra quotidianità, senza neanche rendercene conto ci ritroviamo ad utilizzarla o ad interfacciarci con lei perché ormai siamo costantemente circondati dalla tecnologia quindi non facciamo troppo caso a ciò che ci viene proposto. Lo scorso anno è stato lanciato nel web un nuovo strumento chiamato ChatGPT (Optimizing Language Models for Dialogue) che sta riscuotendo un particolare successo anche perché è possibile utilizzarlo gratuitamente. ChatGPT permette a tutti di poter interagire con l’intelligenza artificiale per poter creare dei modelli utili per il servizio clienti, per la traduzione linguistica e poter interagire al meglio con GPT-3. GPT-3 è il nuovo modello linguistico che permette di generare del testo linguistico simile a quello naturale realizzato dall’essere umano. In questo articolo andremo a scoprire nello specifico che cos’è la Chat GPT, come possiamo utilizzarla, quali sono i suoi vantaggi principali ma anche quali sono i suoi limiti, questo ti permetterà di capire se è un prodotto che può rivelarsi utile per te e poterlo iniziare ad utilizzare da subito.
ChatGPT cos’è? Perchè se ne parla cosi tanto?
Come anticipato, ChatGPT, è un nuovo modello che è stato realizzato da OpenAI e rientra tra i vari modelli lanciati nel settore GPT-3, acronimo di Generative Pre-trained Transformar 3. Questo genere di modelli rientra ovviamente nell’intelligenza artificiale ma in modo particolare nel machine learning che non è supervisionato dall’essere umano. Per poter funzionare al meglio sfruttano una tecnica conosciuta con il nome di deep learning, oppure chiamata più semplicemente transformer. Questa tecnica permette di utilizzare per l’analisi e la comprensione di un testo la rete neurale. ChatGPT è stata prima creata e poi ottimizzata sfruttando il rinforzo umano, è presente online da novembre 2022 e la sua popolarità, oltre alle caratteristiche, la deve soprattutto che è accessibile gratuitamente a tutti [ad oggi .. 🙂 ].
ChatGPT è stato sviluppato utilizzando il machine learning non supervisionato, il che significa che è stato addestrato su una grande quantità di dati senza che venissero fornite etichette o indicazioni specifiche su come utilizzare questi dati. Ciò gli permette di imparare a riconoscere pattern e a fare previsioni sulla base dei dati che riceve. Inoltre, è stato ottimizzato tramite il rinforzo umano, il che significa che è stato addestrato utilizzando tecniche di apprendimento basate sulla ricompensa.
È possibile accedere a ChatGPT tramite il suo sito web ufficiale e testare il suo funzionamento inserendo un testo di input. ChatGPT analizzerà il testo e fornirà una risposta basata su ciò che ha imparato dai dati a cui è stato esposto.
Il sistema può dare diverse soluzioni a compiti semplici fino a soluzioni più elaborate:
Come sfruttare ChatGPT per la SEO e il Marketing?
GPT può essere impiegato in numerosi scopi diversi, ad esempio possiamo sfruttarla per realizzare sondaggi rivolti ad un numero elevato di persone, oppure per analizzare grandi quantità di dati, o ancora per identificare le tendenze e trend del momento in materia di opinione pubblica. Altro campo in cui può essere sfruttato è nel settore dell’istruzione: ChatGPT permette infatti di realizzare esperienze diverse e interattive di apprendimento, ciò rende l’istruzione molto più accessibile e efficace per un gran numero di persone. Insomma questo strumento è davvero versatile, e da la possibilità di realizzare moltissime cose, e possiamo impiegarlo in tantissimi ambiti diversi. Nella SEO potrà diventare utile per le ricerche di KW, argomenti correlati, a livello di Marketing potremmo integrarlo in campagne ADV per analizzare dati e parametri e ottimizzare al meglio le campagne. Gli utilizzi sono infiniti… ma… va sempre messo l’accento anche sui limiti di applicazione e sulla supervisione umana che deve essere sempre presente.
Cosa sono i prompt? Perchè sono importanti?
Per generare testi con ChatGPT, è importante fornire un prompt al modello. Il prompt è l’input testuale che viene fornito per generare il testo in uscita. Può essere qualsiasi cosa, dalla frase di partenza per scrivere un articolo o un racconto, fino ad una domanda per la quale si vuole ottenere una risposta. Il prompt può essere una singola frase o un paragrafo intero, a seconda delle esigenze specifiche. Inoltre, il prompt può essere utilizzato per generare testo continuando una storia o un discorso già esistente, in modo da generare testi più coerenti e plausibili. In generale, più preciso e specifico è il prompt, più preciso e specifico sarà il testo generato da ChatGPT.
ChatGPT e i suoi limiti
Attualmente i sistemi di AI hanno dei limiti, quello di ChatGPT è il fatto di avere un numero limitato di conoscenza e di non permettere la personalizzazione di un modello nei suoi parametri. In alcuni casi può presentare delle difficoltà nella comprensione della conversazione soprattutto perché non è in grado di leggere le sfumature di un linguaggio umano, ciò può portare lo strumento a fornire risposte parziali, non sufficienti o imprecise. A volte capita che i dati presentino delle alterazioni o distorsioni, questo suo limite ha destato diverse preoccupazioni soprattutto in merito all’uso etico dello strumento e in materia di privacy.
Forse non è propio cosi intelligente?
Anche lato logico sbaglia molto spesso:
Uno dei limiti più grandi è che non è sempre affidabile al 100% per quanto riguarda le informazioni. Il modello si basa principalmente sull’analisi statistica delle parole e non si preoccupa di verificare l’accuratezza delle informazioni. Tuttavia, fornire informazioni corrette dovrebbe essere una priorità per chiunque crei contenuti di qualità. La precisione delle risposte generate da ChatGPT dipende da diversi fattori, tra cui la qualità e la quantità dei dati di addestramento utilizzati per addestrare il modello, la qualità del prompt fornito e la configurazione dei parametri del modello.
In generale, quanto più grande è il dataset utilizzato per addestrare il modello, tanto più preciso sarà il modello nella generazione del testo. Ma come avviene nella vita reali alcuni argomenti possono essere più difficili da generare rispetto ad altri, come quelli tecnici o scientifici. Altro limite NON INDIFFERENTE: NON è aggiornato in tempo reale, non è a conoscenza dei contenuti creati dopo il 2021.
Infine, le risposte generate da ChatGPT possono essere condizionate da bias e pregiudizi incorporati nel modello per evitare comportamenti negativi. Ciò può influire sulla neutralità delle risposte generate e pertanto è importante rivedere e verificare il testo generato prima dell’utilizzo.
Gli sviluppatori di Google e altre organizzazioni hanno dedicato molti anni alla ricerca di algoritmi in grado di individuare con successo i contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Dopo numerosi studi, hanno scoperto che alcune caratteristiche statistiche del testo generato dall’IA, come i punteggi dell’indice di Gunning-Fog e dell’indice di Flesch, potevano essere utilizzate per prevedere se un testo fosse stato generato dal computer, anche se il programma aveva utilizzato un algoritmo progettato per eludere il rilevamento.Inoltre, i ricercatori OpenAI hanno sviluppato una tecnologia di watermarking crittografico che consente di rilevare i contenuti creati tramite un prodotto OpenAI come ChatGPT. Questo watermark potrebbe essere utilizzato per differentiare i contenuti generati dall’IA dai contenuti scritti da esseri umani durante le operazioni di crawling e potrebbe avere un impatto sul posizionamento del contenuto nei risultati dei motori di ricerca.
Inoltre, questa tecnologia di watermarking crittografico potrebbe essere utilizzata per creare una sorta di “crawling etico” e trasparente, evidenziando chiaramente la differenza tra un contenuto generato dall’IA e un testo scritto da un essere umano. Questo potrebbe aiutare a garantire la trasparenza e la tracciabilità dei contenuti generati dall’IA e aiutare a prevenire eventuali problemi legati alla responsabilità e alla verifica delle fonti.
Google penalizzerà i contenuti scritti da AI o ChatGPT e simili?
È facile capire perché Google non penalizzerà i contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Come spiegato da Danny Sullivan, Google si concentra sulla qualità dei contenuti e su come essi soddisfano le esigenze degli utenti, piuttosto che su chi li ha scritti. Google non analizza in dettaglio tutti i testi presenti su internet, in quanto sarebbe troppo complesso e costoso. Invece, gli algoritmi di Google mirano a premiare le risorse che soddisfano l’utente. Un contenuto vecchio non viene penalizzato solo perché vecchio, ma solo se le persone lo considerano obsoleto.
In generale, Google non penalizzerà i contenuti generati dall’IA se questi contenuti sono stati scritti per soddisfare le esigenze degli utenti e non per ingannare i motori di ricerca. L’infrastruttura di Google è progettata per premiare i contenuti che soddisfano gli utenti e non per penalizzare i contenuti scritti da algoritmi. Inoltre, non esiste ancora una prova concreta che sia utile e conveniente effettuare un controllo sui contenuti generati dall’IA, in quanto potrebbe essere troppo costoso e non portare alcun beneficio per gli utenti. (Come dice giustamente Giorgio Taverniti).
Attualmente no, ma in futuro si vedrà….
Proprietà intellettuale dei contenuti?
È possibile utilizzare i contenuti di Chat GPT? Di chi è il copyright del testo che viene creato?Ecco la risposta, tratta dai T&C di OpenAi.
“OpenAi ti assegna tutti i diritti sull’Output” ma, badate bene “tu sei l’unico responsabile e devi assicurarti che non violino alcuna legge”, come contenuti e come copyright. [Post di Antonino Polimeni]
Cosa aspettarsi da ChatGPT e dal mondo SEO?
Sicuramente questi sistemi saranno un’aiuto enorme lato SEO e digital ma andranno usati con una supervisione umana. All’interno di DeepSEO ci saranno nuove lezioni in cui affronteremo il tema AI e contenuti e come realizzare promt e utilizzarli correttamente. Sicuramente un passo epocale che va studiato, analizzato e compreso per sfruttare fino in fondo le potenzialità.