Dopo il mitico Google Penguin, Big G torna a dare un giro di vite attorno al magico mondo dei link. Infatti ha rilasciato il “link spam update” , un aggiornamento algoritmico in grado di identificare meglio la natura dei link agendo in modo più completo e capillare. Cerchiamo di capirne di più…
Link spam update: cosa è?
Si tratta di un vero e proprio aggiornamento dell’algoritmo che il 26 luglio è stato rilasciato in varie lingue (come afferma Duy Nguyen) e sarà ancora più efficace nell’identificare e/o annullare i link di SPAM. In particolar modo, tutti i siti che non rispettano le linee guida potrebbero subire declassamenti in SERP.
Senza dirlo in modo esplicito, Google ha visto che alcune PBN create esclusivamente a scopi “SEO” funzionano ancora NON bene, ma BENISSIMO e per tale motivo inizia a fare un po’ di terrorismo mediatico per avvisare tutti i SEO e i Webmaster: “Occhio che i link di SPAM li stiamo monitorando!”
Ritorna sempre il solito discorso: produrre contenuti interessanti e migliorare l’esperienza utente seguendo le linee guida di Google è l’unica strada percorribile per migliorare la propria visibilità online.
Annullare i link?
Google ha utilizzato la parola annullare per i link . Annullare un link non significa penalizzarlo, ma semplicemente ignorarlo o non contarlo nel processo di link graph dell’algoritmo. Google da sempre combatte la lotta contro i link di bassa qualità o spam e fin dal 2016 con Google Penguin 4.0 ha seguito la linea di non “contare” quei link che per lui non sono “meritevoli”.
L’importanza dei Link
I link sono uno dei modi a disposizione da Google per capire quali contenuti possono essere utili durante una ricerca. Una best practice consiste nell’evitare metodi di acquisizione di link che violano le linee guida contro gli schemi di link
I collegamenti ipertestuali sono alla base del Web, Google ed altri motori di ricerca hanno provato in varie occasioni a non utilizzarli nei loro sistemi di classificazione ma senza successo. Oggi, ancora una volta, con il link spam update Google vuole cercare di dare un giro di vite sull’utilizzo improrio dei link, in particolar modo quelli che lui definisce “link spam”
Si è soprattutto soffermato sui Link Affiliati e sui Guest post e contenuti sponsorizzati.
I Link di Affiliazione
I link di affiliazione sono quei link che mandano a landing page, pagine di prodotto, recensioni di prodotto in grado di far monetizzare agli editori il loro traffico. Da diversi anni Google ha ribadito come “trattare” questi link, ma evidentemente ha ritenuto importante ribadirlo. I siti che partecipano a programmi di affiliazione dovrebbero gestire i link affiliati con l’attributo rel=”sponsored”. Chi non gestirà correttamente tali link, potrebbe incappare in azioni manuali o algoritmiche al fine di impedire che tali link possano influenzare le ricerche su Google.
Già un anno fa John Mueller aveva ribadito che per i link di affiliazione è meglio utilizzare l’attributo rel=”sponsored” per facilitare il compito di identificazione.
Yep. And definitely use rel=sponsored for affiliate links, if you can. And to be more complete: affiliate links are not bad. It’s fine to monetize your site. Google’s OK with that. There’s no need to hide them, just use the right kind of link if you can.
— 🍌 John 🍌 (@JohnMu) February 4, 2020
Guest post e contenuti sponsorizzati
Già con Google Penguin Google ha tenuto d’occhio l’utilizzo di Guest post di bassa qualità, ovvero articoli riscritti solo in parte o aggregatori di contenuti utilizzati con il fine ultimo di ottenere dei link. Google conosce bene l’ecosistema del web, quindi le pratiche di accettare guest post in cambio di un compenso monetario. Anche su questo fronte ha voluto ribadire alcuni concetti…
Oggi gli algoritmi di Google sono notevolmenti migliorati e se vengono individuati siti impegnati nella pubblicazione o nell’acquisizione di link con numero sospetto di guest post possono “scattare” anche in questo scenario azioni algoritmiche o manuali.
Quindi in questo caso i link da contenuti sponsorizzati a pagamento devono avere l’attributo rel=“sponsored” mentre I link guest post devono utilizzare invece l’attributo rel=“nofollow”.
Anche qui nulla di nuovo..
That’s an unnatural link – the kind the webspam team might take action on. https://t.co/kfQQithCnK & https://t.co/q5GmAxx2YM have more. Making sure the links use rel=nofollow / rel=sponsored would still allow sites to get visibility without having to worry about manual actions.
— 🍌 John 🍌 (@JohnMu) June 3, 2020
Tutto chiaro e quindi? Link sì o Link no?
Il Link Spam Udate non è altro che un miglioramento di quanto detto e ribadito da anni da parte di Google: tutto quello che concerne il mondo dei link e della vendita dei medesimi è un argomento molto controverso nel panorama SEO. C’è chi afferma che i link da lui venduti spingono in cielo il tuo sito, chi invece aborra i link e chi lavora solo sulla semantica 🙂 ecc ecc.
La verità?
“La verità è come il sole: fa bene finché non brucia.”
In pratica non c’è una verità assoluta, sicuramente penso che i link siano un valore indiscusso in ambito SEO, ma ancora una volta bisogna saperli gestire bene.
Gestire un progetto SEO va oltre i semplici link o i semplici contenuti: è necessario avere una conoscenza globale dalle performance, all’usabilità, ai contenuti, a come gestire i link e la reputazione agli aspetti più tecnici.
Solo così è possibile ottenere risultati stabili e duraturi nel tempo senza doversi preoccupare dei continui aggiornamenti di Google.
Per concludere, il grafico è semplicemente un piccolo esempio di vari test che effettuiamo per capire e analizzare i mutamenti di Google nel tempo…